Torre Annunziata, si ritira Alfano. E l’ateneo di Salerno lo sospende

Carmine Alfano, il candidato del centrodestra alle elezioni comunali di Torre Annunziata, ha deciso di ritirare la sua candidatura.

La decisione è arrivata dopo le polemiche seguite alla diffusione di un audio in cui si sosteneva che “i gay devono andare nei crematori”. Lo ha annunciato in una nota letta dal suo portavoce in conferenza stampa.

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«Sono consapevole che lottando per un vero cambiamento della città – ha detto – avrei incontrato contrasti e avversioni da parte di chi è legato al malaffare, la dura resistenza di chi non rinuncia ai privilegi e negatività latenti. Ma Torre è anche la città di tante persone perbene che vivono in un tessuto sociale difficile. Per questo ho lavorato per raccogliere il consenso delle forze politiche attorno ad un progetto amministrativo condivisibile, ma circostanze avverse hanno prevalso sulla mia volontà di rappresentare la futura leadership degli interessi esclusivi della città”.

Poi la notizia della «decisione di farsi da parte, perché non posso che registrare una continua e ostinata attività di demolizione da parte di coloro che, con la complicità o la collaborazione di personaggi dell’operetta, continuano a sfruttare il voto e a diventare sostenitori finanziari di squallidi e malvagio”.

La decisione di Alfano, però, non avrà alcun effetto pratico: gli elettori di Torre Annunziata troveranno il suo nome sulle schede per l’elezione a sindaco in programma domenica e lunedì: Alfano potrebbe essere eletto sindaco o, in caso di sconfitta, consigliere d’opposizione. Solo più tardi, eventualmente, potrà rinunciare al suo incarico.

Tuttavia, per Alfano – che è direttore della scuola di specializzazione in chirurgia plastica dell’Università di Salerno – l’ateneo ha avviato “il procedimento disciplinare e contestualmente ha adottato un provvedimento di sospensione cautelare del docente dalle funzioni di coordinatore del Scuola di Specializzazione”. Per Alfano «Ogni amministrazione dello Stato, di fronte ad un dipendente che presenta qualche elemento di difficoltà, non fa altro che applicare il contratto di lavoro e quindi le norme che regolano il rapporto tra il dipendente stesso e la pubblica amministrazione. È una precauzione dell’università in attesa di interrogare gli studenti.”

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